Questa sera Donata Bergamini, sorella di Denis, e suo papà Domizio sono stati ospiti della consueta puntata settimanale di ‘Chi l’ha visto?’, su Rai 3. La trasmissione condotta dalla Sciarelli da tempo si occupa lungamente del caso del calciatore del Cosenza Calcio, ucciso nel 1989 a Roseto Capo Spulico (Cosenza) in circostanze tuttora ignote.
Per lunghi anni le forze dell’ordine e le Procure credettero alla versione venuta fuori dalle prime testimonianze e dai confusi rilievi dell’epoca, quella del suicidio.
La Procura di Castrovillari, però, solo pochi giorni fa ha notificato alla Sig.Ra Isabella Internò – all’epoca dei fatti ex fidanzata del 27enne centrocampista, e tuttora unica testimone oculare dei fatti – un un avviso di garanzia per concorso in omicidio volontario, che di fatto smentisce l’ultimo ventiquattrennio di ipotesi suicidiarie.
Queste le parole di Donata, nell’ultima parte della trasmissione serale, interamente dedicata all’evoluzione della vicenda legale della famiglia Bergamini : “La giustizia deve seguire un corso, ma in questo momento voglio ricordare mio fratello allegro, sui campi da calcio. Ho bisogno di ricordarlo così”.
In studio c’era anche papà Domizio, che con la solita indole battagliera ha ribadito: “Ho sempre detto che l’avevano ammazzato, l’ho capito subito, perché sotto un camion che trasportava quintali di mandarini non può rimanere nulla”.
Sulla vicenda giudiziaria s’è soffermato anche l’avvocato Gallerani, grazie al cui ampio dossier è stata riaperta l’indagine oltre un ventennio dopo la morte di Donato, che ha precisato che “E’ in corso un’indagine da parte della Procura della Repubblica di Castrovillari, ne so quanto ne sa la stampa”, ma soprattutto ha riportato come non sia da escludere l’eventuale coinvolgimento di altre persone all’interno dell’inchiesta, considerato che la notifica giunta all’Internò è di concorso in omicidio: “Ci sono reati in Italia che vanno in prescrizione ed altri, come l’omicidio, che non ci vanno. Adesso la Procura valuterà la posizione del camionista, in base ad elementi di carattere tecnico ed alla ricostruzione dei fatti che la Procura potrà fare, in base alla ricostruzione che è stata fatta fino ad oggi”.
Concetto ribadito anche da Domizio: “Penso che ci saranno altri indagati, perché lui è stato ucciso, e prima dell’investimento”.
Ora, come tutti auspicano, è giusto anche che chi è informato dei fatti, anche dopo tanto tempo, si faccia sentire, così come ha ribadito Donata, che ha così chiosato: “Chi non ha parlato, sinora, deve farlo”.