da Chi l’ha visto
Castrovillari (Cosenza), 2/9/2021 – Aggiornata al 17 e 20 settembre, con gli interventi delle parti, l’udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura nei confronti di Isabella Internò, accusata dell’omicidio dell’allora ex fidanzato, il calciatore del Cosenza Donato “Denis” Bergamini, morto il 18 novembre 1989 sulla statale 106 all’altezza di Roseto Capo Spulico. Lo ha deciso il gup poco dopo l’inizio dell’udienza questa mattina, alla quale non hanno assistito l’imputata e la sorella calciatore. Internò è accusata di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili. Secondo la ricostruzione dell’accusa, la donna avrebbe, “in concorso con altre persone rimaste ignote”, narcotizzato Bergamini poi asfissiato meccanicamente e quindi adagiato, già morto, sulla statale per farlo investire da uno dei mezzi in transito. Il corpo di Bergamini fu travolto da un camion, il cui conducente è stato assolto dall’accusa di omicidio colposo quando la morte fu attribuita a un suicidio.
“Siamo fiduciosi – ha detto all’uscita l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Bergamini -, credo che ci siano tutti i presupposti per arrivare a riconoscere giudiziariamente ciò che la famiglia sa perfettamente da trent’anni, cioè che Denis Bergamini non ha avuto un incidente, non si è suicidato, ma è stato barbaramente ucciso”. Non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione l’avvocato dell’imputata.