Come apprendiamo da un comunicato appena battuto dall’ANSA, sarebbe giunto un avviso di garanzia per concorso in omicidio volontario ad Isabella Internò, l’ex fidanzata di Donato Bergamini, il calciatore del Cosenza Calcio ucciso il 18/11/1989 a Cosenza, in circostanze in merito alle quali sta tuttora indagando la Procura di Castrovillari. La stessa Procura avrebbe indagato la internò, che sin da quella tragica notte di 24 anni fa dichiara che il suo ex ragazzo si sarebbe suicidato buttandosi sotto le ruote d’un Tir.
L’avviso di garanzia è stato notificato dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, ed è frutto della riapertura delle indagini del 2011. La Internò era già stata sentita in qualità di testimone – peraltro unica, oculare, della morte del centrocampista rossoblù – anche nel dicembre di due anni fa.
Ma andiamo per ordine, e rielaboriamo gli accaduti sulla base anche del nostro webdossier del 13 aprile scorso. Il 18 novembre del 1989, il cadavere di Bergamini viene ritrovato sulla strada statale 106 Jonica, nei pressi del piccolo Comune di Roseto Capo Spulico, ad alcune decine di chilometri dal centro della città di Cosenza.
Non era mai successo, prima d’allora, che un calciatore, nel pieno dell’attività agonistica, arrivasse a togliersi la vita: almeno questo raccontano i media, già pochi minuti dopo il decesso. Insieme a lui, sulla statale ed a bordo della sua vettura, la sua ex fidanzata, Isabella Internò, che racconta che sarebbe stato Denis a suicidarsi, dopo averle chiesto di accompagnarla prima a Taranto per lasciare il Paese, e poi aver litigato con lei in una piazzola di sosta, in prossimità del luogo del suo presunto decesso.
La Internò da allora dichiara che sia stato proprio il calciatore, nel pomeriggio del 18, ad andarla a prelevare sotto casa sua, e che da soli si siano indirizzati a bordo della Maserati di Bergamini verso Taranto. Lì, il presunto suicidio, sconfessato poi dai RIS di Messina, circa un anno fa. Solo ieri in questo nostro articolo, raccontavamo della ricostruzione dell’omicidio da parte del collega Bruno Palermo.
Bergamini potrebbe esser stato tenuto ostaggio con una pistola puntatagli alla tempia, e successivamente ucciso a colpi di arma bianca.
Pochi minuti fa, con la notizia dell’avviso di garanzia alla Internò, la svolta: che potrebbe portare presto alla conferma della pista passionale da molti ipotizzata negli anni scorsi. Seguiranno aggiornamenti.