La donna era indagata per concorso in omicidio. Il giocatore del Cosenza fu trovato morto davanti a un camion il 18 novembre del 1989. A lungo si parlò di suicidio
Entro la fine dell’anno era attesa la chiusura della nuova inchiesta sulla morte del calciatore del Cosenza Donato Bergamini, per tutti Denis. Dopo 22 anni di misteri e bugie, dal 2011 si era finalmente messa da parte la tesi del suicidio – smentita da più di un elemento: dagli esami sul corpo del giocatore alle troppe incongruenze nelle testimonianze, passando per la sparizione di prove importanti come i vestiti del ragazzo – e si indagava per omicidio volontario. Adesso la Procura di Castrovillari ha chiesto però l’archiviazione per i due indagati: l’ex fidanzata di Denis, Isabella Internò, accusata di concorso in omicidio, e il camionista Raffaele Pisano, indagato per favoreggiamento e false dichiarazioni. Nessuno, dunque, andrà a processo.
Gli indagati e la sera della morte
Internò e Pisano sono le due persone che il 18 novembre 1989 erano sulla Statale Jonica 106 vicino a Roseto Capo Spulico (Cosenza), dove il corpo del calciatore fu trovato steso a pancia in giù davanti alle ruote del camion guidato da Pisano. L’Internò, allora 20enne, raccontò di aver visto il suo ex fidanzato tuffarsi sotto le ruote del mezzo pesante. Il camionista confermò questa versione e i carabinieri arrivati sul posto in quella sera piovosa dissero che il ragazzo era stato trascinato per 59 metri tra le ruote del camion. Ma il corpo di Denis, 27 anni, ha sempre raccontato un’altra storia: l’autopsia (LEGGI LA PERIZIA IN PDF) – dimenticata a lungo in un cassetto – non riscontrò fratture né graffi su braccia, mani, gambe e piedi. Di più: anche il volto del giovane calciatore non aveva ferite (tranne una piccola abrasione sulla fronte). I capelli erano pettinati, i suoi vestiti intatti, così come le scarpe e l’orologio; i calzini ancora tirati per bene sul polpaccio. Uno scenario del tutto incompatibile con la ricostruzione iniziale. L’unico trauma importante sul corpo del centrocampista era lo schiacciamento del fianco destro, come se il camion gli fosse salito lentamente addosso mentre lui era steso per terra a pancia insù.
Le motivazioni della richiesta di archiviazione
Bisognerà aspettare ancora per conoscere le motivazioni che hanno portato la procura di Castrovillari a chiedere l’archiviazione per i due indagati. In quelle pagine saranno esposti i risultati di tre anni di indagini e nuove perizie dei Ris; si spiegheranno le ragioni e le logiche che stanno dietro questa decisione e forse si potrà fare almeno un po’ di luce su una storia che ha bisogno di verità da 25 anni. Così come ne hanno bisogno i tifosi e i familiari di Denis, che non si sono mai stancati di chiedere giustizia. L’avvocato della famiglia, Eugenio Gallerani, che ha fatto riaprire il caso, preferisce non rilasciare dichiarazioni prima di aver letto le motivazioni: «Spero di poterlo fare presto», si augura. Ora la famiglia Bergamini avrà venti giorni di tempo per valutare gli atti ed eventualmente opporsi all’archiviazione.