Nella camera mortuaria del cimitero di Boccaleone d’ Argenta è stata eseguita ieri la necroscopia sulla salma di Donato Bergamini, il calciatore del Cosenza morto tragicamente il 18 novembre scorso in circostanze per niente chiarite. E’ stato il professor Francesco Maria Avato, direttore dell’ Istituto di Medicina Legale di Ferrara, a condurre l’ esame necroscopico protrattosi per tre ore. Esame resosi necessario dopo la decisione del sostituto procuratore di Castrovillari, Ottavio Abate, di riesumare la salma di Bergamini. Nemmeno il magistrato calabrese è più tanto convinto che Bergamini si uccise. La mezzala del Cosenza morì il 18 novembre scorso. Si parlò subito di suicidio. S’ era ammazzato, si disse, per amore di Isabella Internò, la sua ragazza. Per questo aveva lasciato, alla vigilia dell’ incontro col Messina, il ritiro di Rende, aveva raggiunto la fidanzata e in Maserati si era diretto lungo la statale jonica per farla finita sotto le ruote di un camion. Ma questa versione resse solo qualche giorno, il tempo sufficiente per mettere insieme alcuni tasselli mancanti. Stranamente solo le gambe di Bergamini erano state stritolate dalle ruote dell’ autotreno condotto da Raffaele Pisano. In più il padre di Donato Bergamini dichiarò alla stampa che suo figlio, cinque giorni prima dell’ incidente, ricevette, a Boccaleone dov’ era andato per trovare i genitori, una telefonata. Quando mise giù il telefono era fuori di sé, rosso in viso, la fronte imperlata di sudore, ma non volle dire chi l’ aveva chiamato, notò il padre. Domenica 19 si giocava Cosenza-Messina e la partita era in schedina: l’ ipotesi che dietro la morte di Bergamini ci sia l’ ombra del Totonero adesso si fa strada. Tanto più che il 18 novembre nel ritiro di Rende capitarono a far visita alla mezzala del Cosenza due personaggi che sono rimasti misteriosi.
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GIUSTIZIA PER DENIS
Donato (Denis) Bergamini, calciatore del Cosenza, è morto nel 1989 in circostanze misteriose. La versione ufficiale è «suicidio», ma le numerose incongruenze e omissioni durante le indagini non hanno mai convinto. Da allora migliaia di tifosi e amici, nonché la famiglia Bergamini, chiedono verità e giustizia. Nel giugno 2011, la prima svolta, il caso viene riaperto grazie al corposo fascicolo consegnato alla Procura di Castrovillari dall’avvocato di Ferrara Eugenio Gallerani. Ora l’ipotesi è di omicidio volontario. Ma chi è stato ad uccidere Denis?
Questo blog raccoglie notizie e interventi per tenere viva l’attenzione sul caso di Bergamini, il calciatore «suicidato».
Associazione Verità per Denis
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