Mi hanno mandato poco fa questa foto, mi sono commosso. L’ho salvata subito sul computer, la terrò custodita nel mio cuore. Io avevo circa quattordici anni, credo. Mio padre allenava il Cosenza e tra i suoi giocatori c’era Donato Bergamini, per tutti Denis, il biondino alla mia sinistra. Quando morì, restai senza fiato per ore, non riuscivo a crederci. E non potrò dimenticare mai i pianti al funerale, migliaia di cosentini in lacrime. Avevo un bel rapporto con lui, ricordo le lunghe chiacchierate nel ritiro estivo di Bressanone, io facevo compagnia al mio papà. La faccia da bravo ragazzo, mai una parola fuori posto, quel sorriso gentile, un modo di fare che ti restava dentro. Poi, quella tragedia assurda. E la tesi del suicidio che nessuno di noi poteva accettare, dopo averlo conosciuto e dopo aver saputo i primi dettagli di quella notte maledetta. Adesso, dopo tanti anni, l’inchiesta è stata finalmente riaperta e i Ris di Messina hanno dimostrato che Denis non poteva essersi ucciso da solo. E io mi riguardo questa foto, aspettando sempre la verità…