« Ogni volta che un bambino
prende a calci qualcosa per la strada,
lì ricomincia la storia del calcio »
Jorge Luis Borges (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986)
…E ricomincia anche la storia di Donato – per tutti ‘Denis’ – Bergamini.
Ricomincia in una piccola oasi di passione sportiva come quella del centro sportivo ‘Marca’, a Cosenza. Ad un tiro di schioppo dallo Stadio San Vito, dove per quasi 5 stagioni lo sfortunato ragazzo d’Argenta divenne prima uomo, e poi campione. Fino a diventare protagonista indiscusso del Cosenza degli altrettanto osannati Gianni Di Marzio prima, Bruno Giorgi poi, e Gigi Simoni, dopo aver riportato i ‘lupi’ nel calcio professionistico, e sino ai margini d’una storica promozione in Serie A. Poi, la morte, in circostanze tanto cruente quanto, tuttora misteriose. Il corpo di Denis viene ritrovato sulla statale 106 Jonica, nei pressi del piccolo Comune di Roseto Capo Spulico, ad alcune decine di chilometri dal centro città. Sono passati 24 anni da allora. E mentre la magistratura prosegue – dopo una lunghissima, e per ampi tratti interrotta, trafila – le indagini in merito al suo omicidio, la città torna a urlare al cielo il suo nome, in funzione d’una taciuta verità che però, lentamente, fa capolino all’orizzonte, a seguito delle recenti rivelazioni che confermano la tesi che famiglia e tifosi hanno sempre sostenuto.
LEGGI PER INTERO LA STORIA DI DENIS BERGAMINI
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A Cosenza il ricordo, però, non vive esclusivamente nello stadio cittadino e nelle aule dei tribunali. Anzi. Sempre nel nome, e nel ricordo di Denis si continua ad esultare sugli spalti al cospetto di centinaia di ragazzini che, proprio in questi giorni, giocano in suo onore il ‘Memorial Denis Bergamini’: torneo dedicato alle giovanissime categorie degli esordienti e dei pulcini che il Cosenza dei Bergamini, Urban, Simoni, Marulla e Padovano possono solo sentirlo citare nei vivaci ricordi dei loro genitori, che affollano gli spalti del centro sportivo, a loro volta coreografati dagli ultras del Cosenza Calcio.
Alcuni dei giovani partecipanti – photocredits: Andrea Rosito
Alcuni momenti del torneo – photocredits: Andrea Rosito
Il torneo è già iniziato da qualche giorno – domenica 9 – e volge al termine. Oggi le 19 squadre, per un totale di 600 piccoli campioni, già giocano i quarti di finale. Domani, invece, il gran finale: nella giornata di sabato, infatti, le ultime partite della manifestazione decreteranno i vincitori del torneo.
Locandine e programma del Memorial – photocredits: Fantagazzetta.com / Andrea Rosito
Ed a Cosenza, sabato, ci sarà anche Donata Bergamini, l’amorevole sorella di Denis che mai, in questo quarto di secolo, ha mollato la presa dalla verità. La stessa che appare, non a caso, anche nel nome dell’associazione nata nel ricordo di Denis, coinvolta nell’organizzazione del memorial stesso ed ovviamente presente, per tutta la durata del torneo, con un suo gazebo.
Presso lo stand è possibile informarcisi sulle attività di utilità sociale dell’associazione, iscrivercisi ad essa mediante il pagamento d’una quota annuale puramente simbolica pari a 5 euro, ma soprattutto contribuire beneficamente acquistando i suggestivi gadgets messi a disposizione. Spillette, portachiavi, grembiuli e t-shirts che riportano sul fronte il viso di Denis, e sul retro l’ormai emblematica frase “Mi piace vivere”, pronunciata dallo stesso calciatore, pochi giorni prima d’essere ucciso.
Lo stand dell’associazione – photocredits: Fantagazzetta.com
Ma non solo. Presso lo stand è possibile anche acquistare lo storico libro “Il calciatore suicidato” del 2001 della Kaos Edizioni, scritto da Carlo Petrini (1948-2012) – ex calciatore maledetto che si reinventò scrittore, micidiale investigatore e fustigatore per espiare le proprie colpe – che ripercorse e svelò, a distanza di anni, le tappe cruciali del mistero.
Nel frattempo, parallelamente all’excursus giudiziario (l’ex fidanzata di Bergamini Isabella Internò, unica testimone oculare dei fatti, ha ricevuto un avviso di garanzia da parte della Procura di Castrovillari) proseguono le attività dell’Associazione, che ha sottoposto alla Commissione Urbanistica del comune di Cosenza richiesta formale di intitolare un’arteria cittadina al calciatore scomparso. E così come già è stato nel Comune di Argenta, a Boccaleone, anche a Cosenza ci sarà una strada dedicata a Denis Bergamini: la Commissione ha difatti già ufficiosamente accolto la proposta, ed è per questo che a breve, oltre che nei forum, nel web, negli stadi, nelle aule dei tribunali e nei cuori di tifosi e familiari, anche per le vie della città dei Bruzi continuerà a rivivere, fulgido, il suo ricordo.
Soprattutto adesso, al culmine – si spera – d’una vicenda giudiziaria tanto lunga quanto ombrosa.
La bandiera raffigurante Denis e la strada a lui intitolata a Boccaleone – photocredits: Fantagazzetta.com / Nunzio Garofalo
La memoria di Denis, però, oggi, si sposta sui campi di gioco. Tra le urle festanti dei partecipanti ad un evento tanto cordiale quanto importante, perché illuminato dai sorrisi dei bambini che corrono dietro ad un pallone. E’ nelle loro gesta innocenti che, come scriveva Borges, ricomincia la storia del calcio. Ed anche quella di Denis.
Entrambe, per fortuna, non sono mai finite.
Alfredo De Vuono