Chi non è a conoscenza di questa strana, triste ed enigmatica storia e ne sente parlare per la prima volta spesso si pone la stessa domanda: ma chi era Denis Bergamini e che cosa gli successe?
Bene, Donato Bergamini (da tutti conosciuto con il nome di Denis), era un calciatore come tanti altri, un ventisettenne che prim’ancora di correre dietro ad un pallone per lavoro, lo faceva per passione. E a detta di molti aveva un talento nel farlo.
Denis inizia a muovere i primi passi “pallonari” nelle fila dei pulcini del Boccaleone, in provincia di Ferrara, sua città natale. Viene subito notato dall’altra squadra della zona, l’Argentana, che lo tessera immediatamente.
La militanza nell’Argentana pone così il giovane Denis Bergamini all’attenzione dei club più importanti a livello dilettantistico della zona, basta poco perchè l’Imolese (che milita in Serie D, la divisione più alta dei dilettanti) lo tesseri acquistandolo dall’Argentana. E’ la stagione 1982-1983 e Denis può finalmente giocare nella “Serie A” dei dilettanti, e lo fa alla grande collezionando 24 presenze e siglando due reti.
Una stagione da incorniciare quella del debutto per Denis, così un’altra squadra, una delle più importanti realtà della Romagna lo cerca con convinzione: è il Russi del presidente Lino Dalla Valle, che acquista Denis dall’Imolese.
Sulla società arancione andrebbe aperta una parentesi tutta particolare: tra gli addetti ai lavori infatti si usa spesso la frase che “i calciatori che passano da Russi per la maggioranza dei casi sono destinati ad approdare al professismo o comunque a diventare degli ottimi atleti oltre che dei grandi uomini”.
Denis a Russi rimane due stagioni, 1983/1984 e 1984/1985, al debutto gioca 29 gare e sigla 4 reti, mentre l’ultimo campionato prima di approdare nel professismo lo vede giocare 28 gare e segnare 3 reti.
Così a luglio arriva la chiamata del Cosenza e Russi diventa il trampolino di lancio per Denis. In Calabria Denis gioca fin da subito: passando dalla Serie D alla C1 senza particolari difficoltà riesce a giocare ben 24 partite al debutto, pur senza segnare alcuna rete, ed i tifosi cominciano ad ammirare e a voler bene a quel ragazzo alto 170 centimetri ma che in campo si trasforma in un leone.
Il crescendo di Bergamini a Cosenza lo vede tra i protagonisti del ritorno in Serie B dei rossoblu, nella stagione 1987/1988. Nella serie cadetta però Denis gioca “solamente” 16 partite nella sua prima stagione a causa di un serissimo infortunio (rottura di una gamba) ma contribuendo comunque ad un’altra fantastica cavalcata che porta il Cosenza a sfiorare la Serie A. Malgrado questo lo cercano in Serie A il Parma e la Fiorentina di mister Bruno Giorgi ma Denis viene convinto a rimanere in rossoblu anche in virtù di un adeguamento contrattuale e per aiutare la società rossoblu a centrare l’obiettivo di ritornare in Serie A nella stagione successiva.
Le cose, però, vanno diversamente. Il Cosenza in campionato stenta e, come un fulmine, la sera del 18 novembre accade l’inimmaginabile: Denis Bergamini perde la vita sulla statale 106 Jonica, a Roseto Capo Spulico, ad oltre 100km di distanza dal ritiro dove avrebbe dovuto essere…
Qui termina la carriera e la storia limpida di un calciatore che faceva impazzire le tifoserie ed inizia il calvario di una famiglia che si vedrà fin troppe volte costretta ad ingoiare bocconi troppo amari da quella che dovrebbe essere una nazione civile ed una Giustizia Uguale per Tutti.